giovedì 20 dicembre 2012

Recensione "Il gioco proibito- La casa degli orrori" di Lisa Jane Smith


Alla ricerca del regalo perfetto per il suo ragazzo, Jenny Thornton si imbatte in uno strano, inquietante negozio di giochi. Dietro al bancone, un ragazzo ancora più strano, con i capelli argento e gli occhi di un blu elettrico, vende antichi giochi in scatola, amuleti, strani artefatti. Si chiama Julian, e a Jenny consiglia proprio di acquistare uno di quei giochi in scatola molto particolari. La confezione è completamente bianca, non ci sono scritte né immagini. Le regole sono molto semplici: ogni partecipante deve scrivere la sua più grande paura e disegnare con dei pennarelli una grande casa vittoriana, il regno dell’Uomo Ombra. Jenny è misteriosamente attratta dalla sfida e organizza subito una partita insieme ai suoi più cari amici. Ma il gioco si trasforma in realtà, e la casa diventa vera. In ogni camera si annida un incubo, e nelle stanze prendono forma le paure più oscure dei ragazzi, che si ritrovano a vagare per i suoi tortuosi corridoi, fino a precipitare nell’inferno che ribolle nelle loro menti. La partita è iniziata, e la posta in palio è la vita di Jenny.



Ho appena finito di leggere “Il Gioco Proibito- La Casa Degli Orrori” di Lisa Jane Smith.
Con questo libro sono partita con il piede sbagliato sin dall’ inizio, da quando ho scoperto che la Smith è l’autrice della (peraltro lunghissima) serie dei “Diari del Vampiro”, che personalmente non sopporto. Un altro elemento che certo non mi ha reso il libri più simpatico è stata la copertina morbida, probabilmente più adatta a un libro per ragazzini di undici anni.

Il primo capitolo è un ammasso di cliché senza paragoni: la dolce&bella fanciulla si trova in un vicolo buio sola soletta ed è inseguita da due mascalzoni…ed ecco che l’intrepida eroina trova una porta e entra in uno strano negozio dove incontra un bellissimo e spaventoso ragazzo. Scommetto che una situazione del genere vi suonerà NUO-VIS-SI-MA!
Il libro si riprende verso il terzo capitolo, che è riuscito a regalarmi dei brividi di inquietudine, e non è cosa da poco. Si racconta di Jenny che, per festeggiare il compleanno del suo fidanzato, ha comprato un gioco in un bizzarro negozio di scherzi. Il giochetto consiste nel costruire una casa a più piani con la carta e posizionare delle trappole, gli incubi di ciascuno degli amici di Jenny e le pedine. Ben presto, il gioco si rivelerà essere spaventosamente reale e i 7 ragazzi si ritroveranno catapultati in una realtà alternativa, in una gigantesca casa dei fantasmi, cercando di arrivare in cima prima dell’alba.

In “Il gioco proibito”, i tutti i protagonisti devono affrontare i loro incubi peggiori. E’ qualcosa di già sentito, questo, ma sempre molto affascinante. Peccato che gli incubi siano delle specie di barzellette: gli alieni; gli elfi (?) della Foresta Nera, in Germania; le piante che ti crescono addosso (?) e topi.
Solo uno di questi cretini spaventosi incubi mi è piaciuto: quello della stanza disordinata di Summer, a cui la nonna aveva detto da piccola che se non avesse fatto ordine sarebbero nati i vermi nella stanza. Da brivido.

Tutto il resto avrebbe potuto risultare interessante, se tutto non avesse assunto i tono di una “lista di cose da fare”, ovvero: Jenny parte sola soletta, incontra una delle amiche, risolvono l’incubo, incontrano un’altra, risolvono il suo. Si dividono e vanno a cercare un altro ragazzo perché ora tocca a lui sconfiggere l’incubo, risolvono e  vanno avanti.

Insomma, tutto assume i toni di un giochetto dell’oca scontato e banale. Niente suspance, niente sorprese, per non parlare del “tremendo” incubo di Jenny, ovvero quello che aspettavamo dal primo istante del libro: questo è che…-rullo di tamburi- “Suo nonno era uno stregone!” OMMIODDIO!!!!

Ironia a parte, se vi va di leggerlo, leggetelo, ma non aspettatevi nulla di più di un librettino da ragazzini.
Forse lo apprezzeranno quelli che hanno meno di undici anni.


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